Dal 10 al 21 ottobre 2015 ad Albano Laziale (RM) presso Palazzo Lercari, sede del Museo
Diocesano, si svolgerà la mostra-evento “ Voci tra Cielo e Terra… la misteriosa unità delle cose ”,
un percorso di relazioni tra la passione degli ulivi e la passione per gli ulivi, ideato ed organizzato
dal dott. Maurizio Manzo, co-promosso da Italia Nostra onlus (sezione di Campobasso),
Fondazione UniVerde e LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – sezione provinciale di
Roma).
La manifestazione, ad ingresso gratuito, è un’iniziativa a forte valenza culturale e senza scopo di
lucro che, partendo dall’esposizione degli ulivi della passione della pirografista Silvana Bissoli
diviene occasione di approfondimento, riflessione e confronto su quella che può definirsi una vera
e propria …passione degli ulivi!
L’evento si struttura come una declinazione variegata dei molteplici aspetti che sottendono alla
matrice simbolica dell’ulivo (dall’arte, al paesaggio; dal riferimento iconografico-religioso a quello
liturgico; dalla componente nutrizionale a quella salutistico/promozionale) il tutto supportato da
una serie di autorevoli incontri, conferenze e contributi del mondo accademico, culturale, artistico,
religioso, istituzionale ed associativo; alla manifestazione è associata anche una lotteria di
beneficenza (biglietti acquistabili in loco) i cui proventi saranno devoluti interamente alla LILT
(Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori).
Protagonista dunque l’ulivo, ma anche l’acqua e la terra molisana che per vari aspetti ha un
legame molto forte con l’evento. Infatti, l’opera pirografica che dà il nome a questa II^ stazione di
un ampio percorso espositivo itinerante (Voci tra cielo e terra, appunto) ritrae un carattere
paesaggistico del tutto singolare, per quanto ben altri se ne possano ritrovare lungo la nostra bella
penisola: il “Gigante” della Cìvita di Duronia – CB, un declivio naturale a ridosso del cimitero del
suggestivo comune che, dall’alto della sua maestosità, sembra il profilo di un volto umano intento
a dialogare con l’infinito mentre si lascia ammirare in una cornice paesaggistica di naturale
bellezza e profondità simbolico-escatologica.