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Museo Seconda Legione Partica

 
 
Foto interno del Museo

Il museo è dedicato alla Seconda Legione Partica la quale, come la prima e la terza, fu creata dall’imperatore Settimio Severo tra gli anni 196 e 197 dopo Cristo per combattere l’assai pugnace popolo dei Parti. Nell’anno 202 d.c. la Seconda Legione fu posta in Albano, vicino Roma, dove fu stabilito il suo quartier generale. La scelta di questo sito rappresentava un’eccezione alla regola generale secondo cui le legioni stazionavano ai confini dell’impero e ciò è dovuto alle particolari doti belliche della legione stessa che fu eletta Guardia Personale dell’imperatore e assunse anche un ruolo di rinforzo per le guarnigioni intorno a Roma. I locali del museo insistono nell’area assai suggestiva dove Caracalla, figlio e successore di Settimio Severo, fece costruire le ampie terme per i legionari. Il museo si apre con una serie di fedeli ricostruzioni di equipaggiamenti e vestiari delle più eminenti figure della Legione, risultato di ricerche effettuate nell’ambito dell’archeologia sperimentale. Tra queste possiamo annoverare il Prefetto della legione “Praefectus Legionis” di rango Equestre che sostituiva il legato, di rango senatoriale, in tutte e tre le legioni partiche durante l’impero di Settimio Severo e che era sotto il diretto comando dell’Imperatore. In questa prima sala troviamo alcuni importanti reperti archeologici quali l’Ara di Cassio Severiano, una prominente figura della Seconda Legione Partica, il centurione di più alto rango (Primipilus) dei Triarii della prima corte nonché ufficiale delle truppe responsabili dell’approvvigionamento e della sorveglianza dell’accampamento di Albano. Inoltre vi si possono ammirare anche un altorilievo marmoreo raffigurante i fasci littori e splendidi parastinchi da parata sui quali è riprodotta la figura del dio Marte. La seconda sala è dedicata ai Castra Albana con fotografie e testi che illustrano i monumenti facenti parte dell’accampamento ancora visibili nella città di Albano. Tra questi i Cisternoni, la più grande riserva d’acqua dell’accampamento, la Porta Pretoria, che costituiva l’ingresso principale dell’accampamento dalla via Appia, le Terme, fatte costruire da Caracalla per le sue truppe e l’Anfiteatro posto sulla sommità di una collina al di fuori dell’accampamento. Tutti fanno parte del circuito archeologico della città. In questa seconda sala è anche possibile ammirare alcuni resti architettonici quali la Testa turrita di Tyche-Fortuna, che dimostrano la ricchezza delle decorazioni dei Castra. Le due sale seguenti documentano la vita quotidiana dei legionari: utensili e altri oggetti da cucina come piatti in terra sigillata africana, anfore per il vino, l’olio o il “garum”(salsa piccante a base di pesce usata per condire i cibi), nonché lampade ad olio di forme differenti, dimostrano la circolazione di prodotti provenienti dalle provincie dell’impero, mentre i numerosi reperti monetari danno l’idea dei commerci che sicuramente si effettuavano intorno all’accampamento. Alcune punte di freccia e “ghiande missile” in piombo, usate come armi e altri oggetti particolari quali pedine e dadi oppure tessere di piombo che venivano usati come una sorta di biglietto d’ammissione all’anfiteatro forniscono ulteriori informazioni sulla vita nella Legione. Di manifattura locale erano probabilmente comuni terrecotte, altri oggetti di uso quotidiano nonché mattoni da costruzione e tegole utilizzate per la costruzione degli edifici, alcuni dei quali, rettangolari o in planta pedis, presentano l’incisione “LIIP” (Legio Secunda Parthica) oppure “LIIPS” (Legio Secunda Parthica Severiana). L’ultima sala è dedicata all’aspetto funerario come documentato dalla scoperta di ampie necropoli o singole tombe nella zona. Qui sono in mostra i coperchi con iscrizioni di alcuni sarcofagi di peperino “a baule”, il calco delle stele funerarie del ragazzo Euthyches e del principe della legione Eptecentus. Gli originali di queste ultime si trovano nella chiesa di Santa Maria della Rotonda. La sala contiene anche alcuni oggetti in terracotta quali piccoli vasi, brocche o lampade ad olio scoperti in una costruzione sepolcrale lungo la Via Appia. Infine, nella sala didattica i visitatori possono toccare e indossare fedeli riproduzioni di equipaggiamento militare della Legione e immergersi con la propria immaginazione nel vivo della battaglia. Attraverso un film documentario di archeologia sperimentale, i visitatori possono imparare molto sulla dura e disciplinata vita di un legionario romano, la figura centrale delle conquiste dell’impero nonché araldo della civiltà romana nel mondo.